A giugno 2020 è nata la nuova rubrica BIRRA E SAPORI a cura di Chiara Rubinato (Ruby Beerlover) che ha presentato Alice Badiali e Low Land Brewery.
Ospite di questo seconda puntata è Katri Gelati con il suo Birrificio Barba D’Oro
Oltre a leggere la birra e la ricetta potete visionare la video intervista sul nostro canale Youtube.
Katri Gelati e il Birrificio Barba D’Oro
Lei è la nostra socia Katri Gelati, lui Jocke, il suo compagno, disceso dal nord della Svezia per amore! E forse per la birra!!!
Entrambi sono appassionati di birra, che amano scoprire ed assaggiare durante i loro viaggi; Jocke è un homebrewer, così con un piccolo impianto, costruito nel garage di Katri, iniziano a giocare con le ricette.
Ma la vera storia comincia in Toscana, a Massarosa, dove partecipano ad una competizione per homebrewers, è la loro prima competizione e …..serve un nome al birrificio! Ora guardate il volto di Jocke sulle foto e sarà tutto chiarissimo: lineamenti da vichingo e lunga barba ..d’oro!
Galeotto fu l’incontro tra la Saison di Jocke e il mitico Kuaska nel 2016, perché proprio lui li convince a fare sul serio, a fare birra per professione. Trovano un capannone, a Trezzano sul Naviglio (MI), un po’ sgangherato per la verità, ma ideale per ricavare uno spazio produttivo, un brewpub e uno spazio esterno per le serate estive.
L’impianto ora è di 200 litri e comincia l’avventura. E’ il 1 settembre 2018, Katri al nono mese di gravidanza organizza l’inaugurazione del locale offrendo ai clienti una Koelsch in 4 declinazioni: con lamponi, con chips di rovere, con diversi luppoli, e in versione classica.
E’ un successo e ovviamente l’inizio di una bella attività che Katri e Jocke portano avanti con dedizione, passione e grande professionalità. Nei progetti futuri è previsto un ampliamento del pub con la creazione di un soppalco per poter accogliere il maggior numero di amici possibile.
Non so voi, ma io con questa storia ci farei un film!!!!!!
La birra: Sori Beach di Birrificio Barba D’Oro
Stile: Gose
Colore: giallo paglierino, limpida
Schiuma: bianca, fine, poco persistente
Gradazione alcolica: 4,1%
Aromi: impasto che lievita, mollica di pane bianco, tante note minerali date dal sale aggiunto in ricetta, nota distintiva e unica data dal coriandolo.
Sapori: si ritrovano gli aromi del pane, del lievito e una scia leggera di miele di acacia, il coriandolo è intenso ma non eccessivo, una nota citrica e un po’ agrumata, e naturalmente il sale domina con una pennellata di amaro sul finale.
Birra dal corpo esile, acidula e lievemente frizzante, estremamente equilibrata e dissetante, ricorda un sorso d’acqua di mare profumata di spezie.
La ricetta: Riso venere con carote, cipolle, zucchine e crema di peperone
Prendete 200 g di riso venere, fatelo bollire in abbondante acqua calda per il tempo necessario (30 minuti circa), scolatelo e mettetelo da parte.
Prendete 3 carote, 3 zucchine e 1 cipolla viola e tagliatele a julienne.
Affettate grossolanamente mezza cipolla, tagliate quindi a pezzi due peperoni, preparate un soffritto con cipolla e olio extravergine d’olivaaggiungete qualche foglia di santoreggia, rosolatevi i peperoni quindi coprite con acqua, regolate di sale, fate cuocere fintanto che non risultino morbidi, quindi frullate il tutto sino ad ottenere una crema.
Fate saltare separatamente in padella le zucchine e le carote precedentemente tagliate per pochi minuti a fuoco vivo evitando di cuocerle eccessivamente. Prendete la cipolla viola precedentemente tagliata, saltatela a padella calda con poco olio extravergine d’oliva e poco aceto di mele (così non scurisce) per 4 minuti circa, regolate quindi di sale. Quando tutto sarà cotto, impiattate formando una cupola di riso a cui aggiungere le verdure e qualche cucchiaio di salsa di peperoni.
Io ho optato per una versione tutta vegana, a cui ho aggiunto solo qualche mandorla sbriciolata grossolanamente, ma la ricetta si sposa perfettamente con i gamberetti.
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